Testo di Matteo Alberti

Sabato 20/03/2021 – Valle d’Aosta in zona arancione

È ripartito l’heliski, me ne ero proprio dimenticato in questo strano inverno. Dopo quasi tre ore di salita con le pelli di foca, quasi in vetta al Giasson (3215 metri) ho sentito da lontano avvicinarsi l’elicottero e dopo neanche qualche minuto è arrivata la prima rotazione, poi la seconda, la terza e la quarta. Elicottero sempre a pieno carico, quattro clienti, la guida alpina, il pilota. In un quarto d’ora 20 persone provenienti chissà da dove.  Lo stesso anche su altre vette della Valgrisenche.

Che inaspettato e brusco risveglio! Era solo un sogno, la Valgrisenche senza elicotteri, la Valgrisenche “una piccola ed incontaminata valle laterale della Valle d’Aosta dove è ancora possibile riscoprire il gusto autentico della vita in montagna” (così come è definita nel sito della Proloco), la Valgrisenche invernale paradiso dello scialpinismo.

 L’heliski in Valgrisenche

Siamo in Valle d’Aosta, a Valgrisenche, vallata laterale compresa tra i confini valdostani del Parco Nazionale del Gran Paradiso ed i confini nazionali con la Francia.

Con un territorio di circa 112 chilometri quadrati, abbondanti nevicate, esposizioni favorevoli e numerosi ghiacciai, la Valgrisenche è il paradiso per gli amanti della neve fresca. Conta più di 60 itinerari scialpinistici per tutti i gusti e per tutte le difficoltà.

Dal 1983 in questo piccolo comune di montagna si pratica l’attività di heliski.

Importanti entrate nelle casse comunali, lauti guadagni per le Guide Alpine, notorietà e clienti vip per alcune strutture alberghiere: sono questi i fattori che hanno contribuito a riproporre l’heliski come principale attrattiva invernale della Valgrisenche.

Consapevoli e forti della loro posizione di privilegio, spalleggiati dalle amministrazioni comunali e regionali, i gestori dell’heliski, dai primi anni 2000, hanno spinto sull’acceleratore promuovendo la pratica diquesta attività in maniera sempre più massiccia: sempre più voli, sempre più punti di atterraggio, consumo metodico dei pendii sciabili, maxi-comprensori intercomunali, più veivoli in volo contemporaneamente, transfer giornalieri da note località dell’arco alpino offerti ai clienti che così non soggiornano più in loco e, per finire, a volte mancanza di rispetto verso gli scialpinisti e ciaspolatori.

Di fronte a questi comportamenti e forse anche per una maggiore sensibilità sul tema ambientale delle terre alte, io e altri residenti e frequentatori,  abbiamo costituito nel 2016  un “gruppo spontaneo” d’azione con lo scopo di evidenziare i molti aspetti negativi dell’heliski.

Dati alla mano, la valenza economica e la valenza turistica dell’heliski sono risultate ‘fumose’, almeno nell’ultimo decennio. La Valgrisenche si trova nelle ultime posizioni a livello regionale sia per reddito procapite sia per il numero delle presenze turistiche.

Per quanto riguarda l’ambiente non sono mai stati fatti studi sul disturbo della fauna, sull’impatto acustico, soprattutto in prossimità delle elisuperfici di partenza e atterraggio, nessun dato sull’inquinamento dell’aria, in 35 anni di attività qualcosa andava fatto, qualche dato andava raccolto.

Il confronto con le amministrazioni comunali e regionali è stato molto acceso, ma ha portato a dei primi risultati:

  • Legambiente  ha  sostenuto il gruppo ed il suo operato, consegnando la Bandiera Verde nel 2016.
  •  L’amministrazione regionale, su invito dell’ENAC, ha rivisto la norma inserendo punti più stringenti, eliminando definizioni obsolete e inadeguate, richiamando alcuni articoli mai rispettati della legge regionale “Disciplina delle attività di volo alpino ai fini della tutela ambientale”,  bloccando il bando del 2020.
  • A livello comunale sono state create due zone libere dall’heliski, il tracciamento dei voli è diventato obbligatorio per la conta delle rotazioni e per il controllo delle linee di sorvolo, è stato permesso ad un solo elicottero di volare, sono stati ridotti i punti di atterraggio.

Il confronto, però, è stato molto faticoso e spesso ha portato a focalizzarsi solo sugli aspetti negativi del territorio.

Occorreva cambiare la strategia, passare dal negativo al positivo, dall’opporre al proporre.

Un nuovo modo di approcciare la questione: SkiAlp’Xperience

Così nel 2021, ispirato dalle peculiarità invernali della Valgrisenche, ho ideato ed organizzato SkiAlp’Xperience, manifestazione non competitiva e gratuita che intende promuovere il territorio attraverso lo scialpinismo. Con un regolamento semplice e chiaro, la gioia nel raggiungere la vetta è stata immortalata dalle foto dei partecipanti, che le hanno postate e condivise sui profili social personali dando tanta visibilità a Valgrisenche e allo scialpinismo, esploso in questo anno che ha visto la chiusura per Covid degli impianti di sci.

Sono piccolo di fronte al gigante heliski ma sono forte delle mie convinzioni, dei tanti valori che mi sono stati trasmessi, dei buoni propositi e soprattutto sogno sempre una Valgrisenche che abbia una sua identità di montagna, che non sia più considerata il piccolo Canada o la piccola Alaska come ad alcuni piace definirla.

La montagna non è  il parco giochi per la massa o per pochi clienti elitari e pretenziosi.

 

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